Il 26 maggio 2013 a Torino, l’Assemblea dei Delegati CAI ha approvato il “Nuovo BIDECALOGO”, come frutto di una attenta rivisitazione e integrazione dello storico “BIDECALOGO” del 1981. L’anno di approvazione segna la chiara volontà del CAI, già inserito nell’elenco nazionale delle Associazioni di Protezione Ambientale dal 1987, di intervenire in modo segnante in materia di tutela ambientale proprio nel 150° di ricorrenza della sua fondazione.

Con rinnovata freschezza ed attualizzazione, il Nuovo BIDECALOGO ribadisce le norme di indirizzo e di autoregolamentazione del CAI in campo ambientale e di tutela del paesaggio. Le attività del Sodalizio e le prese di posizione nei confronti delle istituzioni e della società civile, così come ci ricorda il Presidente Generale Umberto Martini, vanno quindi assunte rispettando i principi in esso espressi. Con una visione e una capacità ad ampio respiro il CAI interviene in senso generale in materia di tutela e salvaguardia dell’ambiente, concentrandosi sulle problematiche della montagna, luogo d’eccellenza nel quale si esprimono e si realizzano gli scopi statutari.

In 20 punti a disposizione di tutti, attraverso scelte ed indicazioni tra tutela e sostenibilità, il CAI afferma dal 1981 (da antesignano e in periodo non sospetto), il suo ruolo di attenzione etica, culturale, strategica e pratica nel rapporto tra uomo e ambiente. Il Nuovo BIDECALOGO parla di auto regole, di impegno morale scelto liberamente, di comportamenti consapevoli verso l’ambiente e il territorio montano.

La Parte Prima precisa posizione e impegno del CAI a favore dell’ambiente montano e della sua tutela; la Parte Seconda contiene la Politica di Autodisciplina del CAI.

Insieme alla passione per la montagna a tutti, soci e non soci, vanno fatte conoscere efficacia e finalità delle norme. Abbiamo la possibilità di utilizzare un documento con oltre 30 anni di storia, dal rilevante significato, che riporta un’attenta e lungimirante riflessione sulla montagna e i suoi valori. La montagna è uno scenario ampio e complesso nel quale non sempre risulta semplice intervenire in tema di tutela, per i molti e diversi interessi in gioco. Noi possiamo riferirci alle azioni del CAI e alle scelte maturate nel tempo per poter anticipare quanto più possibile le situazioni, in modo da tradurle in efficaci azioni preventive al danno.

Il Nuovo BIDECALOGO del 2013 si presenta come un potente documento, per noi e per le generazioni future, ancora più rappresentativo se consideriamo l’iniziale anno di riferimento. Utilmente ci racconta un significativo pezzo di storia e il felice incontro del CAI con il crescente desiderio di tutela e di attenta fruizione della montagna, guardando a educazione, sensibilizzazione, sostenibilità e resilienza.

Il Nuovo BIDECALOGO indica che il consumo del bene natura e del paesaggio riduce gli spazi di libertà e induce una non accettabile nuova povertà interiore individuale e collettiva. È necessario saper distinguere tra i beni monetizzabili che possono essere consumati e misurati e quelli “immateriali” e “non monetizzabili” che vanno vissuti, apprezzati e conservati.

 

Fonte: Quaderno 8 TAM – Filippo Di Donato (presidente commissione centrale TAM)

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